Mandato all'Inferno(Run)
ANDREA O PAOLO? Chi dei due ha corso per 12 km nella bolgia di ostacoli e fango della Inferno Run svoltasi sabato scorso a Cenaia (PI)?
Chi dei due è invece rimasto a casa, con la scusa di dover creare delle domande per un post-intervista di Folle di corsa?
Semplice.
Andrea ha corso, lottato ed è uscito vincitore, come tutti i concorrenti, dall'Inferno Run.
Poi, intervistato, ha mandato all'inferno Paolo, quello "folle di corsa" che più di ogni altro avrebbe dovuto seguirlo.
Per saperne di più sull'Inferno Run, clicca qui.
- Domanda iniziale di rito. Andrea, chi sei?
Mi chiamo Andrea, 26 anni, da Milano. Ho più o meno praticato sport sin dall'infanzia senza mai trovarne uno stabile, facendone di conseguenza i più disparati: dalla pallacanestro alla pallanuoto, passando per la ginnastica artistica e le arti marziali, chiudendo il cerchio infine con l'atletica.
Andrea in corsa (in fondo, maglia rossa) |
- Spiegaci, in base alla tua recente esperienza, cos'è l'Inferno Run.
Partendo dalla definizione classica, l'Inferno Run è una MudRace (o Obstacle Race), cioè una gara podistica in cui i partecipanti devono percorrere un determinato percorso superando tutta una serie di ostacoli naturali e non.
La definizione più "di pancia" dell'Inferno Run, invece, è che si tratti di una corsa in cui ognuno mette in gioco sé stesso sia mentalmente che fisicamente... e il tempo impiegato sarà l'ultima cosa che si andrà a controllare una volta arrivati alla fine!
- Una domanda da una sola parola. Perché?
Una risposta da due parole: perchè no?
Parlando seriamente trovo che sfide del genere siano da fare più per la soddisfazione di poter dire "sono arrivato fino alla fine" che per stabilire un proprio record incentrato su un determinato tempo o posizione in classifica.
- Dì un po' ... eri stanco delle solite corse?
No. Non essendo mai stato un appassionato di corse lunghe, non ho partecipato ad altre manifestazioni podistiche al di fuori delle gare di atletica leggera.
Insomma, non mi sono avvicinato alle MudRun per noia oppure per cercare qualcosa di diverso dal solito, semplicemente le scoprii qualche anno fa proprio per caso e ne rimasi decisamente folgorato.
- Non è che i runners "normali" si prendono troppo sul serio?
Per quel poco che ne so, posso dirti che le MudRun sono una categoria di corsa che ha poco in comune con le altre gare (mi vengono in mente le classiche corse podistiche oppure il trial).
Perfino lo spirito di chi vi partecipa è ben diverso: chi corre una consueta gara sui 10 Km ha comunque l'obiettivo di migliorarsi sul tempo; chi invece corre una MudRun, sempre basandomi sulla mia esperienza, ha l'obiettivo di arrivare a fine gara avendo superato tutti gli ostacoli ed a volte il cronometro arriva in secondo piano ... come lo è stato nel mio caso.
- Mentre correvi nell'Inferno Run c'è stato un momento (o più di uno) in cui hai trovato il Paradiso?
Se per paradiso intendi un momento di estrema soddisfazione, te ne posso citare almeno un paio.
Il primo è stato all'ostacolo della MonkeyBar che aveva la particolarità di essere in salita e in discesa. Vedevo i concorrenti cascare nella pozza di fango sottostante anche dopo pochi pioli ma, giunto il mio turno, presa dopo presa, sono riuscito ad arrivare alla fine. Quando tornai a correre verso l'ostacolo successivo "volavo" ad un metro da terra.
Il secondo momento di Paradiso che per alcuni potrà sembrare banale, l'ho trovato quando si è trattato di salire una semplice corda. In 26 anni non sono mai riuscito ad arrampicarmi su una corda ... cioè, non che ci abbia provato in passato un milione di volte, ma quei pochi tentativi sono sempre falliti miseramente.
Superare con successo quell'ostacolo all'Inferno Run mi ha dato un'enorme carica per proseguire.
- Dal sito dell'Inferno Run: "Nessuno corre da solo e insieme si superano tutti gli ostacoli". Cosa ne pensi?
Direi che è lo spirito giusto per chi vuole mettersi in discussione senza il peso della competizione.
Questo tipo di gare sono pensate per incentivare il gioco di squadra e alcuni ostacoli sono pensati dagli organizzatori appositamente per non essere superati da soli, obbligando i concorrenti a collaborare.
Una delle cose belle delle MudRun è che contemporaneamente si sta e non si sta partecipando a una gara: tutti i mudders sono sulla stessa barca e tutti insieme arrivano al traguardo.
- Cosa ti è piaciuto di più?
Lo spirito che sta dietro alla competizione. Escludendo quelli che gareggiavano per delle posizioni nel campionato italiano, la maggior parte era lì per divertirsi, sporcarsi ovunque e per farsi una passeggiata in compagnia fra i gironi dell'inferno!
- Cosa ti ha lasciato l'Inferno Run?
Una gran voglia di provare altre gare di questo genere che, per fortuna, stanno piano piano prendendo sempre più piede anche in Italia.
Il tempo che ci metterò a concludere ogni gara è irrilevante, l'importante è riuscire a passare tutti gli ostacoli e arrivare tutti insieme al traguardo.
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