BDC #15: Montefiore e il Palio perduto
IL PIEDE SBAGLIATO Eh sì. Questa mattina mi sono alzato con il piede sbagliato e ora, con il capitolo numero 15 dell'eno-rubrica Botte di corsa, ho proprio voglia di fare un po' di polemica.
E la sfortunata vittima designata del mio sfogo è Montefiore dell'Aso (AP).
La sua "colpa"? Aver sospeso già da qualche edizione il locale Palio delle Botti risalente addirittura al medioevo.
BEVIAMOCI SU Agli inizi del 1200, Montefiore riuscì ad ergersi a libero Comune, dandosi dei propri Statuti con i quali autogovernarsi. Come spesso accadeva nelle città italiane, l'indipendenza appena conquistata fu celebrata dagli abitanti con banchetti, balli e tornei.
E tra queste sfide c'era anche la Corsa delle botti, un Palio sulla spinta dei contenitori colmi di vino per le vie del borgo.
Oltre a ricevere il tipico vessillo del Palio, la contrada vincitrice conquistava soprattutto il diritto di bere il vino delle botti degli avversari.
UN PUGNO DI SABBIA La fortuna del Palio, probabilmente, fu proprio questo caratteristico premio "spillato" ai vinti. Perché se in questa edizione altri hanno avuto l'accortezza di svuotare la botte, di certo si aspetterà con ansia l'anno prossimo per ricambiare la cortesia.
Eppure, nella versione del Palio che era stata riesumata negli ultimi anni, anche i vincitori rimanevano a bocca asciutta, solo con un pugno di sabbia.
Come quella sabbia che aveva sostituito il vino dentro nelle botti.
E QUINDI?! E quindi questo post non ha una conclusione.
Non ha una conclusione perchè non voglio che l'abbia e non voglio dare per finita, spacciata o scomparsa una tradizione, spero, solo in pausa.
Perché prima o poi le botti di Montefiore dell'Aso torneranno a rotolare.
Vino o meno.
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