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Il Palio della Gru di Grugliasco


CATTIVISSIMO ME 

Se pensavi che poche ore prima di Natale Folle di corsa ti regalasse un ennesimo post natalizio, hai sbagliato di grosso. 

Qui si parla del Palio della Gru di inizio giugno a Grugliasco (TO) e cioè di storia, araldica, antiche tradizioni di carnevale, peste, monatti in corsa e carretti da trainare. 


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GRUGLIASCO E LA GRU 

Con Gru non mi riferisco agli enormi sollevatori presenti nei cantieri edili. E neppure al protagonista della serie di film d'animazione "Cattivissimo Me", titolo che potrebbe riportarci al Natale definendo perfettamente i vari Grinch e Scrooge


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La Gru di Grugliasco invece è quel volatile spesso in biblico su una sola zampa, divenuto dall'inizio del XVII secolo il simbolo della Comunità proprio in rappresentazione figurata del suo stesso nome. 

L'odierno stemma comunale, infatti, deriva dal Seicento e vede apparire ben due Gru. Eccone una in atto di spiccare il volo dalla corona muraria tipica di ogni comune italiano e l'altra, soggetto principale dello scudo, con la zampa destra sollevata nell'atto di tenere un sasso, nella cosiddetta "vigilanza"

Se la gru si addormentasse, il rumore della pietra caduta la sveglierebbe subito, riportandola ai suoi compiti simbolici di guardia civica contro eventuali pericoli.


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LA PESTE E IL CARNEVALE 

Ora che sai della Gru di Grugliasco, prima di passare al Palio devo raccontarti dei carretti. 

Nel Cinque-Seicento era tradizione in Grugliasco, nei giorni di carnevale, che alcuni carri percorressero le vie del paese trainati dai buoi. Essi rappresentavano una “zona franca” e chi vi saliva sopra poteva infatti dire tutto ciò che voleva senza che nessuno potesse ribattere o considerare tali affermazioni offensive ed ingiuriose. Con il tempo la manifestazione perse di valore e cadde nell'oblio fino al 1984.

Si pensa che quest'usanza possa essere nata alla fine di un epidemia di Peste quando i monatti, finito il triste compito di andare di casa in casa a prendere malati, moribondi e cadaveri, si diedero alla pazza gioia creando un gioco utilizzando proprio quei lugubri carri, ripuliti e abbelliti per l'occasione. 

Può avvalorare questa ipotesi anche il giorno in cui San Rocco divenne Patrono di Grugliasco. Protettore dalle epidemie, il santo fu scelto dalla collettività per averli salvati dal morbo e da allora festeggiato solennemente ricordando quel 31 gennaio 1599 quando la sua statua giunse in paese. E il Carnevale era alle porte, per cui ... 

Per avere altre info su Palio e tradizioni di Grugliasco clicca qui.

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IL PALIO DELLA GRU 

E adesso possiamo unire il puntini. Dal 1984, la prima domenica di giugno le antiche borgate di Grugliasco si sfidano di corsa, con i monatti di ogni squadra che si trascinano dietro un carretto a due ruote sul quale campeggia l'imponente sagoma di una Gru.

Ovviamente il Palio della città piemontese non si limita alla sola sfida classica, ma dura un'intera settimana ed è impreziosito da numerosi altri eventi. Sono da ricordare la l'apertura ufficiale con il banditore che legge la crida (grida), la Rievocazione dell'arrivo della statua di San Rocco, la Sfilata storica, il gioco della Pallastraccia per sole donne, il Paliotto di San Rochet destinato a sbandieratori e musici. 


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E anche per quanto riguarda il vero e proprio Palio, vi sono alcuni momenti da non perdere. 

Una volta riconsegnato pubblicamente il Palio da parte del borgo vincitore dell'anno prima, si chiede licenza alle autorità di procedere con la corsa "Non essendovi più traccia di contagione e avendo mondato i carri dalla pestilenza". Il permesso viene quindi concesso "Udita la Crida che per grazia Divina è cessata la contagione e per disposizione regia è revocata la quarantena".

A questo punto viene verificato che i carri abbiano un peso compreso tra i 55 e 65 kg, si controlla che i monatti in campo non siano “professionisti” dello sport e si parte.

Il Palio prevede sei giri di corsa per un totale di quasi 2 km, di cui il primo effettuato senza carretto da un “velocista” per borgo estratto a sorte tra i quattro monatti. Dopodiché si prende il carretto per portarlo il più velocemente possibile fino al traguardo. 


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Il tutto in una corsa strana e folle che tuttavia, leggendo tra le righe della storia del Palio della Gru di Grugliasco, sembra perfettamente normale.



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