Momenti di gloria in Statale
FINALMENTE! Ebbene sì, dopo anni di progetti, promesse da neolaureato e rimandi sono finalmente riuscito ad alzarmi dal divano, spegnere il computer e prendermi il mio momento di gloria, correndo nel Cortile d'Onore dell'Università degli Studi di Milano.
Nella mia versione per Folle di corsa di quella tradizionale sfida alla campana inserita nel film "Momenti di Gloria".
MOMENTI DI TRINITY COLLEGE Chi non ha mai visto quel film? Chi non ne ha mai sentito la colonna sonora, spesso associata a numerosissimi momenti epici e in slow motion?
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In ogni caso, il film Momenti di gloria è la vera storia degli universitari di Cambridge che si allenarono per partecipare alle Olimpiadi del 1924 di Parigi. I principali protagonisti sono i due atleti britannici rivali Harold Abrahams e Eric Liddell, quest'ultimo vero Campione dal punto di vista sportivo e umano (perchè? clicca qui).
In una scena della pellicola, senza fare spoiler, i due si sottopongono all'antica sfida del giro completo lungo i 4 lati della Great Court del Trinity College di Cambridge prima che terminino i 12 rintocchi di mezzogiorno.
La folle corsa vista nel film, tuttavia, non è storicamente esatta. Infatti, fu solo nel 1927 che qualcuno riuscì a battere l'orologio e, a dirla tutta, la storica Great Court ha un aspetto leggermente diverso.
Ma non facciamo sempre i precisini. A noi importa solo che il correre in meno di 44 secondi le 401 yard (367 metri) della storica corte sia una missione podistica strana, tradizionale e quasi impossibile soprattutto per quei quattro bruschi cambi di direzione ad angolo retto.
A noi di Folle di corsa interessa che la sfida della Great Court di Cambridge venga riproposta ogni anno in una gara sempre molto partecipata.
IN STATALE Una ventina di anni fa anche l'Università Statale di Milano aveva proposto una corsa simile alla Great Court Run britannica. Purtroppo, rimase un caso isolato.
E il vasto chiostro e cortile principale della Cà Granda, il Quattrocentesco ospedale dei Milanesi voluto da Francesco Sforza e divenuto ora sede dell'Università degli Studi, non vide più nessuna corsa. Solo universitari, professori, i tradizionali salti della siepe da parte dei neolaureati e le interessanti visite guidate.
Poi, due anni fa, arrivò quella promessa fatta a sé stesso da uno studente di Scienze Storiche.
Finora mai realizzata perchè ogni volta che mi preparavo per scendere in campo ero costretto, per un motivo o per l'altro, a desistere dal mio intento.
LA CORSA Ma finalmente eccomi qui, nel tardo pomeriggio di un sabato qualunque, nel cortile dell'Università Statale di Milano.
Non sono più uno studente e si vede... anche considerando l'abbigliamento sportivo.
Spazio per gli ultimi ricordi, preparativi e giovani in uscita dalle biblioteche, poi si va.
Filo via veloce mentre sfilo accanto a colonne, archi finemente lavorati, porte, biblioteche, ingressi, Storia e Sapienza, ricordi e studenti stupiti di vedermi correre, il verde cortile interno sempre alla mia sinistra e i lisci lastroni grigiastri come pista.
Sotto queste arcate c'è la cappella con la cripta divenuta sacrario nelle Cinque Giornate di Milano e, poco più in là, l'asfalto di Via Francesco Sforza dove un tempo c'era il Naviglio. Curva ad angolo retto dal quale spunta, in lontananza oltre il Cortile, la Torre Velasca.
Poi il tratto che passa accanto all'Aula Magna, mentre corro in direzione dell'enorme e un filo inquietante mole di pietra del Sant'Ambrogio che, munito di staffile e pastorale, sorveglia severamente l'ufficio del Rettore. La postura di questo santo di oltre 5 metri mi ricorda lo Zeus greco e, nel frattempo, mi ricorda di piegare repentinamente a sinistra.
E sono sul lato d'accesso. Cerco di non distrarmi per stare attento all'ingresso monumentale e agli studenti che, ignari, entrano tranquillamente in università rischiando di essere travolti da un pazzo di corsa.
Infine ultima svolta e il rettilineo più antico, più bello, del cortile d'Onore. Qui sono a stretto contatto con la straordinaria opera del Filarete, divenuta ora sede di importanti biblioteche e piccoli chiostri chiamati Cortili Ghiacciaia, Legnaia, Farmacia, Bagni. Curva e ho finito.
Massì dai, mi rifaccio ancora quest'altro rettilineo, quest'altro mezzo porticato. Se non fosse per la custode che mi avvisa dell'imminente chiusura, rimarrei a correre sotto le arcate del cortile d'Onore della Statale ancora per un bel po'.
Avendo nella testa il motivetto reso celebre dal film Momenti di Gloria.
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