Un regalo di corsa a Mede
CAMBIAMO UN PO' Sebbene il disputare una corsa natalizia vestito da Babbo Natale sia ormai diventata una tradizione, quest'anno voglio cambiare un po'. Ma non troppo.
Infatti, la consueta Babbo Running di Milano che aveva rappresentato una delle premesse per la creazione di Folle di corsa (vedi i post dell'anno scorso Babbo Running: istruzioni per l'uso e Dentro la Babbo Running di Milano), viene accantonata in favore della prossima Corsa natalizia di Mede (PV) del 20 dicembre.
E anche il tradizionale sacco di Babbo Natale, fedele seppur ingombrante compagno di corsa, verrà sostituito con un regalo, in linea con la nostra storia natalizia (se non l'hai ancora letta, vai a Un regalo per ogni runner).
Più che un cambio, quindi, cerchiamo di vedere le stesse cose ma da un altro punto di vista.
Un po' come le giornate passate in Archivio di Stato a Milano che ora, sotto Natale, si rivelano indispensabili per altri motivi.
MEDE, 20 DICEMBRE Domenica mattina tornerò a Mede (PV), dagli Amici del 115 (vai a A Mede una nuova casa per gli Amici del 115) e da quel campanile pieno di gradini sede della Cronoscalinata (vai a Mede: cronaca di una Cronoscalinata).
Smoking "natalizio" obbligatorio o, almeno, cappello di Babbo Natale necessario.
Ritrovo alle 10.45 in Piazza Repubblica, partenza alle 11.30, 4 km e qualcosa di strade cittadine per tornare al punto di partenza.
L'iscrizione sarà ad offerta libera. Il ricavato devoluto in beneficenza a favore dell'Associazione 115 amici dei Pompieri e dell'Associazione "La Cuccia" Onlus - Canile di Mede (saranno ben accette anche donazioni di cibo per cani, coperte e beni di prima necessità per gli animali).
E, usando le parole degli organizzatori, lo spirito dell'edizione numero 5 della Corsa dei Babbi di Mede non sarà competitivo, ma goliardico e benefico:
"Vogliamo soltanto trovarci e passare un paio d’ore insieme, fare una corsetta o
una passeggiata, farci gli auguri di Natale e se ci riusciamo raccogliere qualche euro
da devolvere a qualcuno che ha bisogno. [...] Si potrà correre o camminare,
sarebbe bello fare 2 gruppi in modo da muoversi tutti insieme..."
Per altre info, clicca qui.
UNA STORIA CHE SALVA LE DITA E ora, dopo informazioni pratiche sulla Corsa dei Babbi di Mede, ti allego qualche consiglio utile per impacchettare i tuoi regali natalizi.
"Ma, Paolo, sei impazzito?!"
No, voglio solo condividere con te un qualcosa che ho appreso nelle giornate trascorse in Archivio di Stato a Milano e che mi ha salvato le dita. Letteralmente.
Già, perchè per tutta la mia vita, fino all'anno scorso, ho avuto il terrore dei regali. O meglio, dell'incartarli e, soprattutto, del fiocco.
Fin da piccolo, il mio compito è sempre stato quello dell'assistente. Quello di metetre il ditino sul primo nodo per tenere il nastro teso, mentre l'annodatore si esibisce in incroci, giravolte, asole. E tu lì, con il dito puntato, cercando di rimanere freddo e impassibile.
Se lasciavi troppo presto, il nodo veniva molle. Se lasciavi troppo tardi, rimanevi allegato insieme al pacchetto.
Ed eccomi, da solo, in Archivio di Stato, con decine di faldoni tardo-medievali dell'archivio notarile da consultare minuziosamente e poi rimettere a posto.
Le foto qui allegate non sono truccate.
Prendete un dizionario, immaginatelo scomposto in decine di vecchissimi opuscoli e fogli sciolti tutti ordinati, affiancatene un altro e aggiungete un secondo piano. Macigni di quaderni e quadernetti di carte secolari scritte a mano, delicati e bellissimi, alti una spanna, inseriti prima di tutto tra due coperture rigide e legati con un nastro di tessuto.
Un pacchetto regalo di secoli fa da aprire, studiare e risistemare con cura.
Tuttavia, prima di sciogliere il legaccio, dovevi concentrarti su quel modo di chiudere che avresti dovuto replicare di lì a poco. Questo strano e utile modo di riannodare ben stretto senza che nessuno vi lasciasse un dito, facendo solamente passare i due capi del nastro sotto al lembo di velluto del primo passaggio.
Esattamente come vedi per il pacco regalo qua sotto.
E poi non si dica che la Storia è inutile ...
Commenti
Posta un commento