BDC #4: Avellino e il Palio della Botte
QUARTO CAPITOLO Il nuovo appuntamento della rubrica Botte di corsa sarà incentrato sul Palio della Botte di Avellino. Tramite un'asta di ferro ricurva, ogni 12 agosto le sette contrade avellinesi spingono la loro botte verso la vittoria, in una corsa dal sapore antico.
DAL 1998 (MENO 4 SECOLI) Fu don Emilio Carbone a far rivivere le gare Cinquecentesche, istituendo nel 1998 il moderno Palio della Botte.
Si narra che la primissima corsa delle botti si svolse nella seconda metà del XVI secolo. Essa fu il modo del popolo di salutare l'arrivo ad Avellino dei Principi Caracciolo e celebrare il contemporaneo ritrovamento di un affresco raffigurante la Madonna di Costantinopoli.
E qua ritorna in scena il fondatore della manifestazione odierna, parroco proprio della Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, affacciata sul percorso del Palio e in vista dell'arrivo, segnato dalla fontana di Bellerofonte.
IL PALIO E il tracciato del Palio della Botte di oggi ricalca quello antico. Sono 500 metri in salita, lungo quella che una volta si chiamava Via Costantinopoli, con partenza davanti al Casino del Principe (Caracciolo) e arrivo alla Seicentesca fontana di Bellerofonte.
A differenza del passato, il Palio della Botte non è più saltuario, ma ha una data (e una festa) tutta sua, il 12 agosto.
Innanzitutto, c'è il tradizionale corteo storico composto dalle 7 contrade, dalla Corte dei Caracciolo e dagli sbandieratori. Segue il devoto omaggio floreale alla Madonna, sia nella Chiesa di S. Maria di Costantinopoli sia in Duomo, e la benedizione del vescovo di Avellino.
Letto pubblicamente il bando d'inizio del Palio da parte del Principe Caracciolo, viene disputata la finale del Palio dei bambini.
Poi arriva il momento degli adulti e delle 7 contrade. Terra, Parco del Principe, Bellezze, Tuoppolo, Porta Puglia, Porta Beneventana e Porta Napoli si sfidano a colpi di battiti, ovvero di "spinte" alla botte tramite la spranga ricurva di ferro in possesso di ogni contrada. E' questo l'unico modo consentito per far avanzare il proprio fardello da 2 quintali, in una continua lotta contro la gravità e il maledetto acciottolato che rende la botte imprevedibile. Le due contrade che impiegheranno il tempo più basso accederanno alla finalissima.
LE FOLLE ALLA CORSA Nato per omaggiare Principi e dimostrare devozione, il moderno Palio della Botte richiama sempre più gente. Gruppi di sbandieratori, cavalieri e trombonieri presenti nel corteo storico giungono addirittura dalla Toscana. Ogni anno inoltre le contrade scoprono di avere nuovi tifosi che arrivano da gran parte dell'Irpinia. E per quanto riguarda i normali spettatori neutrali, beh, il Palio della Botte di Avellino si rivela un'autentica calamita.
Una splendida manifestazione in continua crescita.
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