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La Ghirlanda segreta del Castello Sforzesco di Milano

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SPECIAL DI HALLOWEEN 

Sapere che esattamente 5 metri sopra la tua testa qualcuno stia correndo nel Parco Sempione di Milano, attorno al fossato del Castello Sforzesco, con la sera oramai diventata notte. Sapere esattamente di essere nei sotterranei della Ghirlanda, baluardo difensivo che tanti sopra di te non conoscono.

Ecco luoghi segreti, storie da brivido, inquietudini podistiche.

E se queste non sono degne premesse per lo special di Halloween di Folle di corsa, non so cos'altro dire.


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PARANOIA 

Dato che è il post del 31 ottobre, te lo spiegherò in un modo che sia tutto spaventoso, terribile e tenebroso. Perché, come direbbe il noto scrittore noir e giornalista Carlo Lucarelli, se questa storia fosse un film s'intitolerebbe "Paranoia". Fabio De Luigi invece, facendone l'imitazione, direbbe solo una cosa.


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Infatti Castello SforzescoStrada Coperta della Ghirlanda non sono infestati da fantasmi o colpiti da maledizioni, ma permeati da una sensazione di vera paura, quella esagerata e incontrollata.

Basti pensare che le origini dell'attuale Castello di Porta Giovia (metà del XV secolo) derivano da un giuramento subito disatteso. Questo patto che Francesco I Sforza aveva fatto con i Milanesi prevedeva di NON ricostruire quel baluardo difensivo che dalla fine del 1300 era divenuto simbolo della pazzia, paranoia e crudeltà degli ultimi Visconti. 


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E in quanto a paranoia gli Sforza, nuovi signori di Milano, non furono da meno. Terrorizzati dalle ire passate dei milanesi e dai progetti espansionistici di ogni altro potentato esistente, i Duchi concepirono il castello-reggia come se il nemico fosse chiunque, fosse dovunque.

All'interno della città, all'esterno delle mura, tra quelle stesse stanze.  


SOTTO (E ATTORNO) AL CASTELLO 

Quello che vediamo oggi a Milano è un Castello Sforzesco molto addolcito, in versione ridotta e depotenziata. 

Grandi finestroni, abbellimenti del portentoso restauro del Beltrami, un solo fossato colmato per metà della profondità, niente vasti sistemi di terrapieni a stella, nessuna ghirlanda o torre cannoniera visibile, zero caserme per le truppe, un parco al posto della Piazza d'Armi. 


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Insomma, con Visconti, Sforza e spagnoli il Castello di Porta Giovia divenne sempre più complesso, temibile, pauroso. Uno sviluppo principale con vista sulla città (perchè non si sa mai) e dietro la facciata la parte più interna del castello, attorniata da una Ghirlanda di protezione, cioè una vera e propria corona armata di tutto punto.

La Ghirlanda infatti era pensata come una struttura a C lungo tutta la parte esterna del moderno fossato, dotata allora di più piani soprattutto interrati, una lunghissima galleria, alloggiamenti e caserme, torri con bombarda, ponti levatoio, sante barbare, passaggi segreti, grate a saracinesca per le vie d'acqua, ecc.


LA VISITA 

Ora capisci perchè Paranoia forse è il termine giusto. Ogni centimetro degli ambienti rimasti, in stragrande maggioranza sottoterra, possiedono una loro storia diversa e il medesimo scopo di accogliere serenamente tutti gli ospiti indesiderati. 

Un'infinita serie di risposte calorose per ogni possibile scenario. 


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E raccontarle tutte sarebbe troppo lungo e anche un po' insensato, perchè solo tra le gallerie di milioni di mattoni riesci a capire pienamente come funzionasse una postazione di tiro e per quali armi da fuoco fosse destinata. 


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Stessa cosa per il passaggio ormai chiuso che conduceva lontano dal castello, fino a sbucare dietro l'armadio di una certa sagrestia. E soltanto nella Ghirlanda puoi comprendere come quei buchi là siano stati fatti da Napoleone per inserire gli esplosivi e completare la sua operazione di restyling della zona...

Il tutto nel sottosuolo, dove all'ennesima scala, livello o curva, implori la vista di una finestrella non per prendere una boccata d'aria, ma riconoscere qualche ambiente familiare, per orientarti.


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Eppure dicono che non sia poi così difficile destreggiarsi lì sotto. In fondo è tutto incredibilmente lindo, sicuro, illuminato.


IRREFRENABILE VOGLIA 

Lo faccio, non lo faccio. Lo chiedo, non lo chiedo. Corro, non corro. 

L'esperienza di Halloween non è stata solo quella di andare in un posto sconosciuto e carico di fascino misterioso. 


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Paura, sgomento, terrore, inquietudine si provano anche nel trovarsi davanti a lunghissimi tratti rettilinei della strada coperta della Ghirlanda e non poter correre, soprattutto quando provi l'irrefrenabile e quasi indomabile voglia di santificare quel posto con una bella sgambata. 

E Halloween è anche sapere con raccapriccio che qualche metro al di sopra del percorso della Ghirlanda si corre senza avere la minima idea di quale tesoro sia nascosto lì sotto. 


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Per maggiori informazioni sulle visite guidate alla strada coperta della Ghirlanda clicca qui



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