Scusate il ritardo
MEGLIO TARDI CHE MAI, GIUSTO?
Non proprio. Potevo avvisare.
Beh, diciamo che ora ti sto avvisando: il blog e i social di Folle di corsa tornano a vivere, correre e rincorrere.
L'idea di unire sport a storia, tradizioni a valorizzazione e folklore a stranezze non poteva più rimanere un ricordo sbiadito o un caso da "chi l'ha visto?".
Quindi eccoti un post di scuse, pensieri, similitudini e co(r)se che avverranno.
A VOLTE RITORNANO
Alcune volte c'è da aver paura, ma altre volte bisogna solo sentirsi sollevati.
Perché è stato come avere un Folle che ti urla nella testa, dalla sua stanza ovattata in cui l'hai rinchiuso e semidimenticato. Tranne, ovviamente, per fargli visita alle feste comandate o usarlo come argomento per conversazioni da ascensore.
Per fortuna che aveva una camicia di forza ma nessun bavaglio.
Quindi eccolo trotterellare avanti e indietro in quella camera imbottita, gridando a squarciagola e facendosi sentire anche per mezzo di altri.
"Quando posso correre?" "Vuoi sentire una storia curiosa?" "Oh, ma sai che nel 1275..."
Sempre entusiasta, vivace e pieno di speranza.
Lui veramente libero, io schiavo dell'imbarazzo.
LE SCUSE DI ULISSE E LE CAVALLETTE DEI BLUES BROTHERS
Ma lasciamo per un attimo quel Folle di corsa che iniziava a perseguitare come non mai, a diventare sempre più vulcanico. Concentriamoci sulle scuse per fare una cosa così semplice eppur così difficile.
Esattamente come per Ulisse, tornare a casa non è stato facile ... ma quel viaggio avrebbe potuto essere un bel po' più breve.
I lotofagi smemorati, i ciclopi, il vento regalato da Eolo, i mostruosi Lestrigoni, la maga Circe, il viaggio nell'Ade, le suadenti Sirene, le terribili Scilla e Carridi, la prigionia da Calipso e i Feaci di Nausicaa.
Avventure straordinarie e coincidenze sfortunate, certo, ma siamo proprio sicuri di voler credere al furbo dei furbi per eccellenza? Al curioso per antonomasia? Al re di Itaca che aveva simulato di essere folle per non andare a Troia? All'ideatore del Cavallo? Al Nessuno di Polifemo?
Non so se ci hai mai pensato, ma forse i suoi racconti potrebbero essere tutte scuse. Potrebbero essere il modo di un orgoglioso di elaborare un ritardo, l'incapacità di barcamenarsi tra i problemi o di accettare qualcosa fuori dal suo controllo. E allora via di frottole, castelli per aria e voli pindarici.
Facciamola più semplice e meno aulica. Pensa alle millemila scuse di John Belushi in Blues Brothers quando si ritrova davanti ad una Carrie Fisher decisa a farlo fuori per averla abbandonata sull'altare. Una sfilza infinita e sempre più incredibile di motivazioni, cavallette e terremoti compresi.
E se tutto sembra finire per il meglio, bugie o scuse avranno sempre le gambe troppo corte per correre via dalla propria coscienza.
POTEVI AVVISARE
E' proprio questo che voglio dire. Avrei potuto avvisare ed essere molto chiaro invece di accampare delle scuse, principalmente con me stesso.
Che male ci sarebbe stato a dire "non riesco a mantenere questo ritmo"? Sarebbe poi stato così impensabile chiedere una pausa per riorganizzarsi?
E invece no, perchè si sa, un Folle deve essere testardo, fare il passo più lungo della gamba, credere di riuscire a fare co(r)se impossibili ...
Sbagliato. Sbagliatissimo.
Sarebbe stato meglio avvisare. E non ritrovarsi qui, trafelato, a dover recuperare il tempo perduto e tentare di NON accampare scuse.
COSI' SEMPLICE EPPUR COSI' DIFFICILE?
Ricominciare è così semplice eppur così difficile? Dipende dai casi. Perché se hai fatto come Ulisse, John Belushi o come chi ha relegato un Folle in un angolo sperduto della propria mente, il ritorno sui propri passi sarà per forza difficile.
Schiavo di quella mancanza di chiarezza passata, delle continue scuse del presente e di un futuro che dovrà vederti un po' più umile.
Saresti stato maggiormente chiaro già da allora, caro il mio eroe/musicista/blogger, il nuovo primo passo non solo sarebbe ora molto più semplice, ma anche pieno di orgoglio e festeggiamenti. Un traguardo già vinto in partenza.
E invece sei qui, a roderti il fegato dalla vergogna, mentre mandata dopo mandata apri quella ipotetica stanza imbottita per liberare l'ossesso che scalpita. Strano però, una volta aperto niente insulti o ramanzine.
Solamente un "Bene, ora seguimi. Ci facciamo una corsetta a tutta birra e raggiungiamo gli altri."
"Aspetta, lascia almeno che ti tolga la camicia di forza!"
Ma era già partito e voleva tornare.
Perché sì, è meglio tardi che mai. Ma spesso è meglio che quel tardi sia il più presto possibile.
RIPARTIRE CON CALMA E QUALITA'
Quindi eccoci qui. L'idea è sempre la stessa, la voglia c'è e forse è anche più forte di prima.
Solo che questa volta vorrei rincorrere unicamente tradizioni, folklore e stranezze. Non il tempo.
In effetti, fin dal primo post di ... un po' di anni fa, avevo scritto che avremmo corso e rincorso senza guardare il cronometro. E continueremo a fare proprio così, inseguendo gli eventi, la storia e le folle di corsa ma non l'orologio.
In questa era d.C. (dopo Crisi) i tempi di pubblicazione infatti saranno un po' più dilatati fra un post e l'altro, con l'obiettivo di scriverne uno ogni 15-21 giorni.
Folle di corsa non ha mai puntato alla quantità, ma ora vuole mettere al primo posto la qualità. Significherà anche volgersi indietro e rimettere mano a sito, articoli, pagine, link, loghi e social per migliorarsi. Probabilmente lo capirai anche da questo post.
Folle di corsa vuole effettuare ricerche più minuziose e complete, comprendere al meglio ogni evento e rincorrere senza avere la smania di raggiungere.
Anzi, professare con il suo Seguimi. Letteralmente con l'intenzione proprio di farsi riprendere.
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