Dentro la Babbo Running di Milano
SUCCESSO STRAORDINARIO Sabato scorso a Milano si è corsa la prima tappa della quarta edizione della Babbo Running, marcia non competitiva di 5 km dal tema natalizio. E io c'ero, testimone di uno straordinario evento entrato ormai nel cuore dei milanesi.
NELLA GIORNATA PIÙ CORTA E ora subito un paradosso. La Babbo Running di Milano si è disputata nel giorno più corto che ci sia e lo stesso avverrà tra pochi giorni a Bergamo. 13 dicembre contro 21 dicembre. Cosa succede?
Astrologicamente dovrebbe avere ragione Bergamo, dove i Babbi Natale scatteranno proprio nel Solstizio d'inverno, il 21 dicembre. Milano, invece, è stata invasa dal lunghissimo serpentone natalizio a Santa Lucia (13 dicembre), tradizionalmente conosciuto come il giorno più corto che ci sia.
Avendo corso a Milano, è giusto che condivida con te una spiegazione in merito al 13 dicembre proprio in un post di Folle di corsa, sito specializzato in folklore e tradizioni. Se poi sia chi scrive sia chi legge bazzica il mondo dei runners, fatto di tempi cronometrati, intertempi, calcoli matematici, minuti e secondi, il tutto non dovrebbe rappresentare di certo un problema.
La colpa dell'enigma 13-21 dicembre è da attribuire ai 365 giorni e quasi 6 ore che creano il meccanismo dell'anno bisestile. Non fosse stato per quel quasi (11 minuti e 14 secondi in meno) il vecchio Calendario Giuliano si sarebbe rivelato un orologio perfetto. Purtroppo ogni 128 anni questa convenzione accusava un giorno di ritardo sull'astronomia. Dopo 12 secoli d'utilizzo il gap era ormai diventato intollerabile, mettendo a dura prova il calcolo della Pasqua e diffondendo detti come Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia. Così, nel 1582 papa Gregorio XIII decise di rimediare istituendo un'apposita commissione di esperti che si avvalse delle misurazioni di Copernico (morto 40 anni prima) e delle intuizioni del medico-umanista Luigi Lilio. Il risultato furono 10 giorni mai esistiti, perché si passò dal 4 al 15 ottobre del 1582. Nacque inoltre l'odierno Calendario Gregoriano, uguale al precedente ma senza 29 febbraio negli anni secolari le cui centinaia non siano divisibili per 4 (1700, 1800, 1900, 2100, ecc.). In questo modo bisognerà eliminare un giorno di troppo solamente nell'anno 4905.
L'INVASIONE Ho impiegato un po' di tempo a controllare questi calcoli. Sicuramente ho impiegato molto più tempo a tentare di contare i partecipanti alla Babbo Running di Milano. Fortunatamente, i pettorali a 5 cifre mi hanno aiutato.
Infatti, c'erano più di 10 mila Babbi Natale nel lungo e coloratissimo fiume natalizio in rapido movimento dentro e fuori Parco Sempione, in un percorso modificato all'ultimo.
PETTORALE 400 Come tutti, anch'io sono rimasto stupito per questi 5 km inaspettati. Una sorpresa ai (non dai) Babbi Natale in corsa.
Partito da casa in borghese, ho vestito i panni del Babbo Runner numero 400 in Piazza Castello, appena graziata dalla pioggia. Circumnavigato il Castello Sforzesco, ho capito cosa si prova ad essere una goccia nell'oceano.
Ovunque mi girassi, Babbi Natale. Dai più semplici ai più complicati, più o meno sportivi, solitari o in gruppo, di tutte le età.
Il tempo di fare qualche foto e si parte.
Mi porto sempre più avanti nella marea rossa in movimento, ravvivandola con oh-oh-oh! e auguri natalizi. Anche la selva di turisti, curiosi e accompagnatori ai margini della strada merita una risata bonaria, qualche parola, un pollice levato. E ogni tanto mi unisco a loro per fotografare e filmare questo serpentone senza fine in cui molti parlano tra loro, qualcuno canta.
Un automobilista in attesa, contagiato dallo spirito della Babbo Running, inizia a strombazzare a tempo di un noto motivetto natalizio, scatenando l'entusiasmo.
Poi, per la seconda Babbo Running consecutiva, incontro un compagno di classe delle superiori. Mi chiama mentre sono intento a filmare, in piedi su un muretto. Allora spengo tutto, raccolgo in fretta le mie cose e mi lancio all'inseguimento. E così l'ultimo km della Babbo Running è in compagnia di un amico ritrovato.
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