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BDC #3: i 12 Sabati (e fatiche) di Dro


  IL VOTO, LA FESTA, IL PALIO Ad un mese di distanza da BDC #2, ecco il terzo capitolo di Botte di corsa, l'eno-rubrica di Folle di corsa. Questo nuovo appuntamento sarà dedicato all'impegnativo Palio delle botti di Dro (TN), vera e propria Fatica inserita nell'annuale rievocazione dello storico Voto di S. Abbondio (o dei 12 Sabati).

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  31 GENNAIO 1632 E' appena passato il flagello della peste Manzoniana, quella del 1630. La magnifica Comunità di Dro e Ceniga decide di lodare Dio ed i Santi Sebastiano e Rocco (protettori contro le epidemie) per essere statti conservatti illesi et liberi dalla peste con un voto, sotto forma di patto pubblico giuridicamente vincolante.
Strano? Forse per noi contemporanei, ma all'epoca (e dire che si era nella parabola discendente di tale prassi) perfettamente normale in una società profondamente devota e, soprattutto, che ricorreva al notaio per qualsiasi evenienza. 
Ed ecco ciò che venne sottoscritto dalle autorità civili e religiose il 31 gennaio 1632 all'interno della chiesetta di S. Abbondio di Dro. Il primo sabato di ogni mese dell'anno Dro e Ceniga si asterranno dal lavoro - pena una multa - per unirsi in processione e celebrare una messa di ringraziamento. Da qui il nome del Voto (di S. Abbondio o dei 12 Sabati).
Per leggere il testo completo del Voto, insieme alle interessanti clausole, casistiche e precisazioni contenute in esso, clicca qui.

  LA RIEVOCAZIONE Dal 1993 la tradizione dei 12 Sabati e tornata in grande stile, questa volta concentrata nelle giornate di fine maggio a lei dedicate.
Ovviamente, il momento più importante rimane il patto del 1632. Ogni anno, infatti, c'è la processione e la messa nella chiesa di S. Abbondio, dove viene letto il testo del Voto poi pubblicamente firmato dalle autorità religiose e civili. Segue il corteo storico di 200 figuranti con le esibizioni di tamburini, giocolieri e sbandieratori.
Terminata questa parte della manifestazione, ci si riallaccia alle disposizioni presenti in un altro documento secolare, cioè il testamento di Donna Fior. Ella stabilì che i suoi beni servissero a sfamare i poveri di Dro e Ceniga di ritorno dalla processione. Oggi, in memoria di questa donazione, viene distribuita a tutti gratuitamente pasta, fagioli e pam di molche (pane con olive).
E così, con la pancia piena, si attende con ansia l'ultimo evento della giornata, il Palio delle botti.

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  IL PALIO DELLE BOTTI La particolarità del Palio di Dro è il non essersi accontentato di squadre di corridori e botti da spingere, ma è di aver aggiunto degli ostacoli e delle prove di abilità da superare. E come nello sci, il percorso e i trabocchetti variano di edizione in edizione.
Si sa solo che le squadre, in rappresentanza dei paesi vicini e composte da 5 elementi ciascuna, dovranno percorrere il più velocemente possibile il tracciato di circa 200 metri, cercando di superare indenni le differenti prove senza incorrere in penalità sul tempo finale. Aggiungi ora l'impossibilità per le squadre di studiare con calma traiettorie ed ostacoli da affrontare a tutta velocità spingendo una botte. 
Un palio che diverte i moltissimi spettatori, ma che preoccupa non poco i partecipanti. Già, perché far procedere la botte in equilibrio su delle assi, frenarne la corsa nell'acqua e riprendere subito velocità, riempirla e poi svuotarla nel più breve tempo possibile, sono tutte delle faticacce. 
Non di Ercole, ma dei 12 Sabati di Dro.

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BASTA INFORMARSI, EVITARE DI LANCIARSI IN IMPRESE AL DI SOPRA DELLE PROPRIE CAPACITA' E RICORDARE DI PREPARARSI ADEGUATAMENTE ALL'EVENTO CON QUALCHE ALLENAMENTO SPECIFICO ....